Alfabeto culinario - T
T
Torta di carote schifosa.
E per questa torta, uno dei miei primi esperimenti culinari e uno dei miei grandi fallimenti, in famiglia sono stata bollata per “quella che non sa cucinare”. Nell’adolescenza ho avuto il periodo “fa che inventino le pillole per sostituire i pasti che così c’è una cosa di meno da fare in casa”, poi crescendo, mi sono avvicinata alla cucina, ma all’inizio dalla parte sbagliata...credo...
Ogni cosa nuova che trovavo, dal latte di soia, ai sostituti della carne di soia, alle spezie strane, alle torte per quel tempo un po’ improbabili, mi allettavano e dovevo provarle.
Così finivo per comprare cose che non piacevano a nessuno: il latte di soia sapeva di fieno, non parliamo dello spezzatino di soia, una roba gommosa incredibilmente cattiva e le spezie non si trovavano.
Così quando mi sono prodotta nella fatidica torta di carote e ho lasciato il miele a cuocere un po’ troppo perché impegnata a chiacchierare al telefono con un’amica, e, nonostante me ne fossi resa conto, lo abbia usato lo stesso con il risultato di una torta disastrosa, ho ricevuto il biasimo di tutta la famiglia e la nomea di pasticciona invece che di pasticcera.
Dopo tanti anni, e nonostante abbia avuto modo di provare che le mie doti culinarie sono migliorate da allora, spesso vedo il dubbio e anche un po’ di timore ogni volta che presento qualcosa di nuovo ai miei familiari.
E per questa torta, uno dei miei primi esperimenti culinari e uno dei miei grandi fallimenti, in famiglia sono stata bollata per “quella che non sa cucinare”. Nell’adolescenza ho avuto il periodo “fa che inventino le pillole per sostituire i pasti che così c’è una cosa di meno da fare in casa”, poi crescendo, mi sono avvicinata alla cucina, ma all’inizio dalla parte sbagliata...credo...
Ogni cosa nuova che trovavo, dal latte di soia, ai sostituti della carne di soia, alle spezie strane, alle torte per quel tempo un po’ improbabili, mi allettavano e dovevo provarle.
Così finivo per comprare cose che non piacevano a nessuno: il latte di soia sapeva di fieno, non parliamo dello spezzatino di soia, una roba gommosa incredibilmente cattiva e le spezie non si trovavano.
Così quando mi sono prodotta nella fatidica torta di carote e ho lasciato il miele a cuocere un po’ troppo perché impegnata a chiacchierare al telefono con un’amica, e, nonostante me ne fossi resa conto, lo abbia usato lo stesso con il risultato di una torta disastrosa, ho ricevuto il biasimo di tutta la famiglia e la nomea di pasticciona invece che di pasticcera.
Dopo tanti anni, e nonostante abbia avuto modo di provare che le mie doti culinarie sono migliorate da allora, spesso vedo il dubbio e anche un po’ di timore ogni volta che presento qualcosa di nuovo ai miei familiari.
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