Zabaione, senza la "g".
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Non mi piace dividere le uova. Se avanza dell'albume, come spesso accade, si fanno delle meringhe e in un attimo l'avanzo è sistemato. Se restano dei tuorli invece non so mai cosa fare. Eppure se spesso ci sono degli albumi che rimangono esclusi, vuol dire che molte ricette richiedono l'uso dei soli tuorli. Beh, quando mi trovo davanti queste sfere piatte, morbide e arancioni la mente si svuota. Un ricordo fugace di letture su uova e il loro utilizzo mi porta a consultare il sempre utile "How to Cook" di Delia Smith.
Quando questo libro uscì nel 1998 ci furono dei picchi di vendita delle uova alimento per altro già molto usato nella dieta britannica. Delia insegnava come cucinare in maniera corretta, dal semplice uovo sodo alle salse più sofisticate. Libro cult e indispensabile per non cadere nella sciatteria dell'uovo fritto su una fetta di toast molliccio, accompagnato da fagioli in scatola.
In quegli anni vivevo a Londra e quello che per me era magia e sbigottimento - il confezionato, il pronto da scaldare, perfino il purè di patate disidratato in cubetti da fare con l'aggiunta di sola acqua calda o se si era un po' più chic di latte, gli anellini di pasta cotti e conditi con un improbabile ragù alla bolognese e racchiusi in lattina, le mille pies in monoporzione pronte ad essere scartate e mangiate - tutto questo era stato per decenni la base del mangiare quotidiano degli Inglesi. Ora, non sempre la qualità o il sapore di questi pasti fatati erano soddisfacenti e così gli insegnamenti dei cuochi d'oltremanica si sono insinuati piano piano nella cucina della gente, complice la televisione, con programmi al tempo innovativi come "Ready, Steady, Cook!" il format a cui si è ispirata l'odiosa "La Prova del Cuoco" che sarebbe anche interessante se venissero abolite tutte quelle canzoncine, balletti e animalini irritanti.
Cucinare è diventato cool, i giovani hanno cominciato ad avvicinarsi al frigo con attitudine diversa, è accaduto a me e agli amici che frequentavo. Si andava a fare la spesa e si comprava sempre più seguendo una lista di ingredienti per cucinare e non l'ispirazione del momento o il colore delle confezioni che ammiccavano dagli scaffali. Troppe volte eravamo rimasti delusi dal sapore di lasagne bellissime in foto e che poi si rivelavano tristemente insipide.
Tante cose va detto son veramente buone. Gli Scotch Eggs per esempio, per farli ci vuole una vita e quelli comprati al super sono veramente ottimi. I crumpets per la colazione, e chi li fa così perfetti come quelli confezionati? I sausage rolls di certe panetterie: sublimi. Insomma, non è tutto junk food, anzi!
Una delle cose che mi mancano di più dell'Inghilterra sono proprio questi supermercati fornitissimi: un paradiso per chi ha il pallino della cucina!
Tornando ai nostri tuorli d'uovo e soprattutto alla bastardella che Andrea mi ha regalato a Natale e che avevo usato solo una volta da quando era arrivata in cucina, ho deciso che era il momento di provare a fare lo Zabaione.
Non zabaglione, che con la "G" mi sta proprio antipatica questa parola.
Avevo questi tuorli da usare subito subito prima che invecchiassero e si raggrinzissero tristemente nel piccolo contenitore di plastica, c'era una bottiglia di Grecale aperta e figuriamoci se mancava lo zucchero.
Pronta per una merenda supergolosa, ho preso il numero di febbraio di Goodfood e ho usato la ricetta per lo Zabaione al Moscato.
Ingredienti per 6 persone:
- 4 tuorli
- 100 g di zucchero semolato
- 250 ml di vino moscato
Mettere una ciotola di vetro sopra una pentola d'acqua che bolle appena.
Versare i tuorli nella ciotola e con la frusta sbattere per qualche secondo prima di aggiungere lo zucchero e il vino.
Sbattere vigorosamente fino a che il composto prende una consistenza densa, di colore giallo pallido e cremosa e quasi tutte le bolle d'aria sono scomparse. Occorreranno circa 10 minuti.
Versare nei bicchierini e servire con biscottini come le classiche lingue di gatto.
Naturalmente, visto che ero sola, ho diminuito le dosi, ho usato il Grecale che è un passito al posto del moscato e devo dire che, a parte la forte nota alcolica data da questo vino molto corposo, lo zabaione era veramente eccellente! L'ho mangiato da solo, che le calorie erano già più che sufficienti, e poi era per il gusto di assaggiare uno zabaione fatto da me, non per fame o per coronare un pranzo con invitati. Il test è riuscito a pieni voti, la crema era vellutata e calda al punto giusto, consistente ed eterea.
Da provare assolutamente prima che arrivi l'estate con i suoi freschi sorbetti di frutta!
English Version
Ingredients (serves 6)
- 4 egg yolks
- 100 g caster sugar
- 250 ml moscato wine
Place a large glass bowl over a pan of simmering water.
Add the egg yolks and whisk lightly for a few secs before adding the sugar and wine.
Whisk vigorously by hand for 10 minutes, or until thick, pale and creamy and the bubbles have almost disappered.
Pour into glasses of pretty cups and serve on their own or with biscuits.
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