Inforniamo Allegramente - Pita


Il pane è un mio grande amore, sarei capace di pranzare mangiando solo un buon pane, sarei capace di scegliere una bella fetta di pane piuttosto di una fetta di torta, sono capace di  stare incantata davanti allo sportello del forno mentre questi pani esotici si gonfiano e cuociono e si trasforma in pochi minuti, letteralmente davanti agli occhi. Questo pane semplice e antico è popolare in tutto il Mediterraneo, nel Medio Oriente fino all'Afghanistan, viene usato per raccogliere il cibo ma sempre più spesso lo vediamo aperto e farcito per sfruttare tasca che si forma durante la cottura.
Per fare questi pani ho usato il metodo del pane non impastato. Si procede come da ricetta base e una volta che l'impasto è lievitato si può tenere in frigo e all'occorrenza, in poco tempo, in casa si diffonderà l'inconfondibile aroma della pasta lievitata che in forno si trasforma in delizia in cui affondare i denti.
Il segreto perché la riuscita sua assicurata è stendere molto sottilmente la pasta della pita e soprattutto farla cuocere a temperatura molto alta.
Ecco il procedimento:

Scaldare il forno a 260°C o alla massima temperatura che il vostro forno può raggiungere per almeno 15 minuti. Se avere una pietra refrattaria mettetela in forno a riscaldare. Prelevare un pezzo di impasto di pane grande come una pesca, infarinarlo e stenderlo dandogli una forma ovale fino ad ottenere uno spessore di circa 1/2 cm non di più altrimenti si rischia che non si gonfi in cottura. Infarinare la pala da pizza sulla quale adagerete la vostra pita pronta per il forno, fatela scivolare sulla pietra refrattaria e cuocetela dai 5 ai 7 minuti fino a che assume un colore lievemente dorato e si gonfia. Una volta sfornata va tenuta in caldo avvolta in un canovaccio da cucina pulito che tratterrà il vapore e conferirà al pane la sua caratteristica morbidezza. Procedere con le altre pite. Se non avete una pala da pizza, nuovo gadget che Andrea mi ha regalato per il mio ultimo compleanno e del quale sono molto fiera, potete stendere la pita sulla carta da forno e trasferirla sulla pietra con questa. Se non avete la pietra refrattaria potete far scaldare la leccarda del forno e cuocere la pita su questa. A tutto c'è rimedio.
A me piace servire la pita con i falafel, polpettine speziate di fave o ceci, fritte, servite in questi deliziosi pane e accompagnate da insalata e verdure crude croccanti, il tutto coronato dall'immancabile peperoncino verde  agrodolce, mediamente piccante che io adoro. La pita è deliziosa con ogni intingolo e carne stufata tipo spezzatino, o il chilli con carne per fare della cucina fusion dove il Mediterraneo incontra il Messico.
Questo pane, proprio perché non ha bisogno di ulteriore lievitazione dopo le due ore iniziali, è anche una soluzione ottimale per tutte quelle volte in cui si vorrebbe del pane ma non lo abbiamo a disposizione e soprattutto non abbiamo il tempo per  la lievitazione di una bella pagnottina.
E' anche una sana e deliziosa alternativa ai soliti panini tristi che si preparano per la pausa pranzo quando si mangia in ufficio. Farcito di valeriana, fettine di cetriolo, ravanelli, un po' di pomodoro e del prosciutto crudo, o bresaola, un filo l'olio e qualche goccia di limone emulsionati appena prima di mangiare (allo scopo un piccolo contenitore di vetro con il tappo a vite fa il caso nostro) e si ha un pranzo gustoso ed equilibrato.

La pita appena uscita dal forno.

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